giovedì 27 marzo 2014
Eternal INK Bright Orange, pigmento, tossico, cancerogeno, Diamminotoluene, vietato, tatuaggi
Un passaggio-shock dentro ad una relazione che già mette i brividi. Questo: «L'acqua contaminata è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700mila persone, senza controllo e persino a ospedali e scuole».
Il documento è stato realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, che ha analizzato (per conto dell'Avvocatura dello Stato) le acque contaminate dalla mega discarica di veleni tossici nel Pescarese. Un'area di 25 ettari scoperta dalla Forestale nel 2007. La relazione del 30 gennaio 2014, basata sui risultati delle analisi dell'acqua prelevata nel 2007, è stata depositata durante il processo di Bussi in Corte d'Assise, a Chieti, dall'Avvocatura dello Stato. Così viene fuori, senza più alcun filtro, l'agghiacciante realtà: i rifiuti della discarica si sono praticamente sciolti nelle falde dell'acqua potabile, immessa nelle tubature senza alcun controllo e finita poi nell'organismo umano. Tra i rubinetti “collegati” anche anche quelli di scuole e ospedali. Nel 2007, e solo da quel momento in avanti, i pozzi contaminati vennero chiusi e per l'acqua potabile, ne vennero scavati altri (tuttora in esercizio) a monte della zona inquinata. «La qualità dell'acqua è stata indiscutibilmente, significativamente e persistentemente compromessa», prosegue la relazione dell'Iss depositata agli atti. La mega discarica fu sequestrata nel marzo 2007. Sotto processo figurano i vertici di Montedison con oltre 20 indagati, dopo l'inchiesta del Corpo Forestale per avvelenamento di acque e disastro ambientale. Solvay sottolinea, invece, di essersi costituita parte civile, e che nessun suo dirigente è imputato nel processo. Il gruppo Solvay, infatti, acquisì da Edison il sito industriale di Bussi sul Tirino, nel maggio del 2002. «Possibile che nessuno sapesse? - si domanda la senatrice del Pd Stefania Pezzopane -. Il sito di Bussi deve essere oggetto di bonifica e di risanamento ambientale e la popolazione dell'area di Pescara va sottoposta a screening epidemiologico a campione. Nell'acqua c'erano cloruro di vinile, tricloroetilene, piombo e mercurio...».
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